venerdì 16 ottobre 2020

#02-L'IMMAGINE

 Il primo planimetro (di tipo ortogonale) sembra sia stato quello progettato da Johann Martin Hermann nel 1814 e costruito poi nel 1817.

A questo seguì quello del livornese Tito Gonnella (1794-1867), che nel 1825 pubblicò la propria invenzione.
Entrambi passarono quasi inosservati e si dovette aspettare il 1849/50 perché l'ingegnere svizzero Kaspar Wetli (1822-1889) potesse reinventare ed introdurre definitivamente sul mercato questo tipo di strumento.



Planimetro ortogonale di Wetli costruito da Goldschmid

Il planimetro polare è quello più utilizzato e quindi diversi sono i tipi realizzati:

  • planimetro a una sola unità;
  • planimetro a diverse unità;
  • planimetro a pantografo;
  • planimetro di Becker.

Introdotto nel 1858 dallo svizzero Jakob Amsler-Laffon, il planimetro polare è più preciso ed affidabile dei precedenti planimetri ortogonali.
Il planimetro polare viene poggiato sulla planimetria dalla quale si deve misurare l'area. Lo strumento consiste in un braccio snodato con un'estremità che, nella sua forma base, rimane appoggiata in posizione fissa sul foglio (polo) mentre l'altra estremità, avente una punta (non pungente, chiamata calcatoio o segnatoio), viene utilizzata dall'operatore per seguire tutto il contorno dell'area da misurare. 


Planimetro polare
Fonte: 
https://bbcc.ibc.regione.emilia-romagna.it/pater/loadcard.do?id_card=165319

https://it.wikipedia.org/wiki/Planimetro#:~:text=Introdotto%20nel%201858%20dallo%20svizzero,si%20deve%20misurare%20l%27area.

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